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BL 6 / 2013

Tante cose da dire, poco spazio per esporle, troppi argomenti diversi se pure fra essi collegati e allora proverò a indirizzarvi al meglio. La nascita delle Giacche Blu d’Italia è stata quasi concomitante con quella della Road Runner’s Gang di Grosseto creata da Mad Pandy & friends 30 anni fa. Una ricorrenza di cui non possiamo non tener conto se ci vogliamo chiamare Biker. Sono in molti, oggi, a sfruttare per il proprio interesse questa parola, non di rado in modo improprio, ma pochi, come Maurizio Pandolfo hanno tutte le carte in regola per poterlo fare. All’interno, in poche pagine troverete la storia dei sacrifici di un gruppo biker che ha preceduto il movimento GBI e anche MC, i Road Runner’s che compiono 30 anni e sono stati fra i portavoce delle Giacche Blu d’Italia, una storia conclusasi (purtroppo) negli anni Novanta. Troverete una mia introduzione al testo per aiutare a chiarire il contesto e la storia. Sono cose che Twitter, Facebook e le minchiatine tecnologiche moderne non potranno mai raccontare, ci vorrebbero interi libri solo per tentare di spiegare contesto e storia dei singoli Club e degli storici personaggi che ne hanno fatto parte. Ma “fra certe persone” è sufficiente il guizzo di un’occhiata per riassumere tutto! O si capisce subito tutto questo o non ci saranno mai parole sufficienti a spiegare.
Si parla di contraddizioni, di diversità apparenti o sostanziali nelle diverse ottiche con cui si vede il settore Custom e Biker e lo fa anche Riccardo Forte nella sua rubrica parlando di MC reali e televisivi, chiedendosi come il pubblico motociclistico si pone davanti a certe situazioni. Sarebbe veramente interessante approfondire tale aspetto perchè si tratta di posizioni legittime e reali, irrisolte “guarda caso” da 30 anni! Eppure sarebbe così facile riappacificarsi, fare giustizia e ripartire finalmente col piede giusto. La crescita, il rilancio dell’intero settore Custom e Biker sarebbe immediato. Purtroppo sembra che dal di dentro qualcuno preferisca andare esattamente contro ciò che esternamente ostenta di sostenere. Noi siamo alla finestra con un amaro sorriso fra i denti, da soli non possiamo e non vogliamo fare di più. È tempo di decidere se stare con chi costruisce o con chi distrugge ciò che altri hanno costruito. Chi non ha il coraggio di decidere è un incompetente e si deve assumere le proprie responsabilità.
Con l’Avv.Cesarini si torna a parlare quindi di omologazioni di mezzi e di possibilità di certificazione di accessori modificati sulle proprie moto visto che chi era stato preposto a curare questi aspetti in Italia, sembra essersi arenato da anni ormai e ripropone da tempo lo stesso comunicato stampa, cambiandone la data. In molti, da tempo, ci state chiedendo di riprendere le redini della situazione... vedremo cosa si può fare per ripartire con serietà, perchè la credibilità è ormai minata. I più competenti se la cavano da soli ma a rimanere penalizzato è sempre il fruitore finale: voi! La competenza c’è indubbiamente da parte nostra (visto che il know how di partenza era stato offerto gratuitamente  proprio da noi, raccolto in seguito alle storiche Tavole Rotonde realizzate da Bikers Life per l’allora fiera di Padova) ma ci manca soprattutto il tempo.


 


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